Prestiti, le novità di Postepay

In un periodo di crisi come quello che stiamo ancora attraversando, le richieste di prestito per far fronte alle spese del quotidiano si moltiplicano. Una vera impennata che ha portato una nuova tipologia di prestiti cioè quelli senza busta paga. Disoccupati, casalinghe, precari e studenti ora possono quindi accedere ai prestiti purché siano fornite di necessarie garanzie che possono essere immobili di proprietà. Un’altra novità degli ultimi mesi è l’introduzione dei prestiti il cui garante è una terza persona, questa particolare tipologia di prestiti è indirizzata soprattutto alle casalinghe.

Un nuovo elemento in questo campo è “Special Cash Postepay”, un prestito che può essere richiesto da tutti coloro sono in possesso di una carta Postepay. Questo sistema permette di richiedere una somma che va dai 750 ai 1.500 euro che vengono versati direttamente sulla carta. La restituzione potrà avvenire in un periodo di tempo che va dai 15 ai due anni, con tassi davvero vantaggiosi. Questa particolare tipologia di prestito può essere richiesta in ogni ufficio postale nel nostro paese anche dagli stranieri naturalmente dotati di permesso di soggiorno, di un certificato di reddito e di un passaporto. Le condizioni per ottenere un prestito SpecialCash sono di avere un minimo di 18 ad un massimo di 70 anni ed un conto Postepay su cui sarà versato l’intero importo del prestito.

Altra novità è Postepay Evolution; la nuova carta che a pochi mesi dall’introduzione, conta già mezzo milione di utenti. Il servizio consente di versare il proprio stipendio direttamente sulla carta, ma anche di  effettuare o ricevere dei bonifici e di richiedere prestiti per somme che vanno da 750 a 20.000 euro. Questa carta è dotata anche di tecnologia “Contactless MasterCard Paypass” cioè è possibile pagare anche senza “strisciare” la carta, ma semplicemente avvicinandola all’apposito dispositivo. Il saldo ed i movimenti del conto sono consultabili sul sito internet, agli sportelli Postamat, ma anche grazie all’applicazione “App Postepay”.

Fonte: http://debitopubblico.net/