Conoscere il trust patrimoniale

Lo studio J&M è un punto di riferimento per tutti coloro che hanno la necessità di utilizzare - o comunque di conoscere più da vicino - l'istituto del trust patrimoniale. Vale la pena, allora, di esaminare più nel dettaglio questo strumento, al fine di scoprirne caratteristiche e vantaggi. Per prima cosa, è bene sapere che un trust si contraddistingue per l'esistenza di un patrimonio finalizzato a uno scopo, il quale viene separato dal resto del patrimonio del soggetto che lo possiede attraverso il procedimento che prende il nome di segregazione; è previsto il vincolo di destinazione, che è rappresentato da un interesse meritevole di tutela. In un trust, il negozio dispositivo viene distinto dall'atto istitutivo: quest'ultimo, in pratica, contiene le regole che lo normano, mentre il primo non è altro che l'atto attraverso il quale i beni vengono trasferiti. L'atto di destinazione non è una liberalità ma un atto gratuito, in quanto non è presente l'animus donandi.


Recandosi sul sito Trustpatrimoniale.com, si possono scoprire queste e molte altre informazioni, per avere una panoramica chiara e dettagliata del trust patrimoniale, il quale - è opportuno metterlo in evidenza - può benissimo coesistere con il regime patrimoniale della famiglia, a prescindere dal fatto che si tratti della separazione dei beni o della comunione dei beni. Risulta importante precisare che l'oggetto dell'istituto è un diritto, non un bene: è, cioè, una posizione giuridica.


Qualche informazione in più a proposito del trust patrimoniale


Potrebbe sembrare, a questo punto, che il trust e il fondo patrimoniale siano la stessa cosa. In realtà non è così, per quanto le similitudini tra i due istituti non siano poche. C'è da dire, però, che - per esempio - il fondo patrimoniale non presuppone la necessità di accettazione, a differenza di quello che si verifica nel trust, ove il trustee - cioè il soggetto a cui viene conferito l'incarico di gestire e di amministrare i beni del disponente - ha la facoltà di non accettare quei beni. Per esempio, una persona potrebbe trasferire una casa del valore di 120mila euro in un trust, ma quella casa deve fare i conti con un obbligo di ristrutturazione per una cifra complessiva di 150mila euro: è chiaro che in questa circostanza il trustee potrebbe prendere la decisione di non accettare il bene per evitare un aggravio che considera eccessivamente oneroso. 


Una ulteriore distinzione che è opportuno effettuare quando si parla di trust e di fondi è quella che riguarda gli atti programmatici: nel senso che sono programmatici gli atti istitutivi dei trust, che contengono un programma. Ancora, non si può trascurare il fatto che un trust può essere scelto per qualunque tipo di situazione familiare, purché si sia in presenza di interessi meritevoli di tutela da proteggere, mentre un fondo patrimoniale non può esistere in mancanza di un matrimonio. Rivolgendosi allo studio J&M, si possono chiarire questi e molti altri aspetti.