Piercing, i tipi più diffusi

Il piercing, dall’inglese perforare « to pierce », è una pratica molto diffusa, soprattutto tra i giovani, che consiste nel praticarsi perforazioni in varie parti del corpo, tipicamente sul vito (orecchie, naso, bocca, sopracciglia, lingua), ma anche in altre parti del corpo, come l’ombelico o i genitali. 


Tale pratica risale all’antichità, così come avviene per il tatuaggio: nelle antiche civiltà e nella cultura tribale tatuaggi e tipi di piercing manifestavano al gruppo lo status sociale di ogni membro, con segni o perforazioni che venivano praticate tipicamente sul viso; alcune perforazioni anticamente venivano effettuate nel rito di passaggio all’età adulta, e manifestavano pubblicamente l’accettazione di un membro nel gruppo.


Il piercing moderno si rifà a queste pratiche antiche, anche se nel tempo si è particolarmente estremizzato ed ha assunto significati diversi: inizialmente era una pratica legata a particolari pratiche erotiche sado maso, o bondage, soprattutto negli stati uniti; negli anni tali pratiche si sono molto diffuse nella cultura giovanile; è solo in questi ambiti che il piercing dal viso si è spostato ad altre aree del corpo, come i genitali e l’ombelico. Oltre al piercing si sta diffondendo sempre più anche la pratica dello stretching, che consiste nell’allargare molto le perforazioni del piercing.