Domande frequenti su hosting Linux

Ti serve un hosting? Allora è meglio che cominci a informarti. Qui di seguito ti diamo qualche dritta su uno dei più adoperati.


Ti interessa uno spazio web Linux per il sito che stai costruendo? Giga.it ti dà una mano a capirne di più. Nelle prossime righe proviamo a rispondere alle frequently asked questions sull’argomento, sperando che ti tornino utili per fare la tua scelta e magari un giorno per avere qualche sbocco professionale. Cominciamo subito.


Cos’è Linux


L’hosting Linux, genericamente, racchiude svariati sistemi operativi caratterizzati da software liberi. Le sue cosiddette distribuzioni sono Fedora, Mint, Ubuntu, che quindi rappresentano, la stessa cosa, solo in maniera più specifica.


C’è un’ultima versione? 


Non proprio. Come abbiamo detto, esistono delle diramazioni, testé nominate, che periodicamente vengono aggiornate. Basta dunque digitare i loro indirizzi per ottenere, di solito a costo zero, le versioni più recenti.


Quale distribuzione scegliere?


Naturalmente ognuna ha le sue caratteristiche, dipende da ciò che ti serve al momento. C’è quella che porta “in dote” un pacchetto di programmi (pannello di controllo compreso) e quella che si rivela più malleabile per un sistema operativo di nuova generazione (o per uno vecchiotto). Quella piena di optionals e quella che fa dell’assenza di spese la sua bandiera. 


In che lingua sono le istruzioni?


Non dovresti avere problemi con nessuna delle distribuzioni a trovare la guida all’installazione in italiano. Devi solo selezionare l’idioma all’inizio dell’operazione (come avviene, per dire, in molti dvd). Tutto il resto sarà automatico.


Linux legge i programmi già presenti?


Non è detto, perché altri sistemi operativi spesso non sono compatibili. Tuttavia, può verificarsi il contrario, ovvero che un programma contenga una versione adatta a Linux. Firefox, per esempio, ce l’ha; basta controllare.


Allora se ne possono installare di nuovi?


Per questo ci sono i package managers, con cui puoi rinnovare programmi esistenti e aggiungerne altri. Inoltre ci sono spazi ufficiali, detti repositories, messi a disposizione dalla distribuzione che scegli. Ma puoi aggiungerne altri, se intendi ospitare applicazioni d’altro genere e loro estensioni. Un repository può pure essere esterno, ma è sempre meglio affidarsi a quelli garantiti. 


Bisogna preoccuparsi dei virus?


In linea di principio no. Lo spazio web Linux è concepito come sistema interno, autonomo, non esposto ai malfunzionamenti di – per dire – Windows. Abbiamo appena sottolineato che i repositories sono alquanto sicuri, quindi i malware pericolosi per Linux difficilmente troveranno via d’accesso. In teoria non c’è neppure necessità di applicare un antivirus, il che velocizza il computer.


Linux funziona con i vecchi pc?


Sono disponibili versioni di questo hosting pensate proprio per apparecchi risalenti a un lustro o un decennio fa. E senza problemi legati a grafiche obsolete o sistemi esposti o non aggiornabili. Naturalmente con tutti i limiti del caso: un apparecchio antico non potrebbe certo visualizzare gli effetti speciali odierni. 


Ci sono computer più adatti all’installazione?


Le domande di rimpallo sono altre: di quanti drivers disponi? Hai il wireless? Una scheda accelerata? In caso contrario, li acquisteresti? Preventiva anzitempo ciò che serve, valuta qual è il grado attuale di compatibilità di Linux con le tue periferiche. D’altronde, è facile sapere dove puoi comprare computer e componenti idonei o comunque adattabili a questo tipo di hosting.


Per l’assistenza, che si fa?


Prima di tutto, ponendo domande precise, trovi risposte utili anche in rete, sui forum specializzati. In seconda battuta, attraverso il Linux Users Group reperirai facilmente il tecnico più vicino a casa tua. Comunque ce ne sono tanti in Italia.


E per chi ha già provato Linux rimanendo deluso?


Magari si è trattato di un’esperienza sfortunata; una prova d’appello è consigliata. Magari su USB o cd, senza passare per un’impegnativa installazione.


Può darsi che ora ci siano applicazioni a te più congeniali che prima non c’erano (gli aggiornamenti avvengono anche un paio di volte all’anno). Le possibilità aumentano, le compatibilità si moltiplicano e perfino l’aspetto estetico cambia.


I comandi sono complicati?


Se scegli la “via” testuale (sapendola maneggiare, ovviamente), da un lato interfacciarsi può apparire impervio o astruso, dall’altro però otterrai più rapidamente i risultati desiderati. Infatti quando sui forum si propongono delle soluzioni, si predilige tale tipo di soluzione, stringhe da copiare e incollare evitando descrizioni visive. Ma dato che non siamo tutti programmatori, ci sono anche le interfacce grafiche.


C’è da pagare?


All’inizio parlavamo di software liberi. Che però non sono tutti gratuiti, così come quelli gratis non sono per forza liberi (e non offrono quindi analisi e adattabilità). Quelli liberi e a pagamento, invece, possono comprendere, a parte, istruzioni, soccorso tecnico e modificabilità.


Cosa cambia tra free software e open source?


Un software libero è spesso open source, ovvero pubblico e perciò migliorabile, ma non è la regola. Di suo il free software ha una licenza che permette solo a chi ne ha una copia di intervenire ed eventualmente sviluppare.


Conoscevi già le risorse di Linux?