Scuola: cosa succede con il patto di stabilità

La scuola pubblica da anni è sottoposta ad un vero e proprio piano di razionalizzazione della spesa che riguarda la scuola in generale, sempre meno trasferimenti a livelli tali che diventa difficile parlare di una scuola di qualità.

Per poter motivare un corpo docente a fare in modo tale che la scuola diventi il centro della educazione e della crescita delle persone, bisogna per forza di cose pensare a un meccanismo che premi e incentivi.

L’incentivazione deve essere sia economica che personale, un buon insegnante deve avere la possibilità non solo di avere un aumento di stipendio adeguato dall’altra deve sapere di poter contare su strutture adeguate.

Com’è possibile pensare di poter parlare a una persona che investe tempo ed energie nella scuola quando questa è l’oggetto di una progressiva riduzione dei costi che punta sempre a limitare la spesa? Il problema vero di oggi.

La legge di stabilità ancora una volta scontenta tutti, per Confindustria è un passo giusto e corretto ma non assolutamente sufficiente per fare in modo tale che il paese riprenda una direzione che sembra a tutti gli effetti smarrita da tempo.

Per il sindacato della scuola si tratta della ennesima beffa a un sistema che dal canto suo non sembra voler premiare il professore valido, infatti il patto di stabilità ancora una volta tocca i diritti degli insegnanti in termini di aumenti di stipendi.

L’articolo 11 del terzo capitolo della legge, prevede una sorta di razionalizzazione della spesa nel settore del pubblico impiego con il blocco completo dell’adeguamento degli scatti di anzianità per i dipendenti del comparto pubblico.

I sindacati del personale Ata insorgono parlando di un vero e proprio scandalo e ricordano a tutti che l’ultimo adeguamento è stato fatto nel 2007, 8 anni di blocco molto discutibile che necessitano di un invernengo forte e deciso di protesta.

Come si possono chiedere impegno e sacrifico al corpo docenti quando sono lesi i diritti fondamentali di questi?
Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito di riferimento della scuola pubblica a questo indirizzo:

http://scuolamagazine.it/