Perché bisogna impermeabilizzare i balconi

Quasi ogni abitazione ne ha almeno uno, e si può sfruttare in tanti modi. Ma un balcone va controllato, e a volte impermeabilizzarlo si rende necessario.
A differenza delle terrazze, che in qualche modo ne rappresentano la terminazione “aperta”, i balconi rispetto a un edificio potrebbero essere considerati come delle sporgenze. Ciò li rende diversamente vulnerabili alle intemperie, al vento in particolare, e prima o poi le infiltrazioni causate dall’umidità, dalle piogge, dall’usura, da normali cedimenti strutturali finiscono con il manifestarsi. È il motivo principale per attrezzarsi, previa analisi preventiva di un esperto, per l’impermeabilizzazione balconi. Il controllo alla base di un simile lavoro si può svolgere periodicamente, ma sempre meno spesso se l’ultimo intervento è stato effettuato a regola d’arte.


La materia è corruttibile


Il conglomerato costituito dal cemento unito ad acqua e materiali inerti nelle giuste proporzioni e rafforzato da barre d’acciaio interne – che in pratica vanno a formare il calcestruzzo armato – è il materiale di uso più comune nella costruzione dei balconi. Per sua natura esso è soggetto a svariati cambiamenti che si manifestano nel tempo, dettati ora da variazioni termiche, ora da problemi di origine dinamica, ora da contrazioni; si deve tenere addirittura conto di possibili episodi “traumatici”, come la caduta accidentale di un oggetto pesante sull’area calpestabile. Va da sé che una buona fetta di tali variabili deve essere considerata e calcolata già durante la progettazione, onde evitare squilibri inutili e deperimenti anticipati. Un operaio specializzato, comunque, lo sa bene, come quelli della ditta Membrapol, che ci hanno fornito queste informazioni.


Misure preventive


Cosa rimane esposto in maniera evidente in un balcone? Ovviamente la sua pavimentazione e, a seguire, il massetto. Assicurarli grazie a dei giunti strutturali – spessi quanto il manufatto e larghi pochi centimetri – significa limitare il loro deterioramento, dovuto per esempio alle ingiurie del vento o a piccoli movimenti tellurici, ma anche al peso delle persone che sostano sul balcone o alle modifiche causate dal caldo esterno. Tuttavia, esistono pure dei giunti che assolvono ad altri compiti e sono detti di controllo (proprio perché servono a tenere d’occhio – per motivi pratici o perfino estetici – lo stato e la dimensione delle fessure) o di contrazione. Essi vengono applicati successivamente, quando il cemento si è indurito (quindi a distanza di uno o due giorni dalla posa) e rispetto agli altri hanno uno spessore di 2/3 inferiore. Ci sono inoltre dei giunti che occorrono a dilatare, o meglio ad assorbire gli allontanamenti dovuti al calore, tipici nelle superfici in ceramica.


Sapevate qualcosa sui giunti?