Sempre più diffusi gli interventi di chirurgia estetica tra gli over 50

Secondo un’indagine “LaClinique” su un campione di 1.000 donne e 250 uomini, presentata durante la terza edizione dell’Osservatorio Nazionale sulla chirurgia estetica, il ritocco non ha età e sempre più uomini e donne over 50, ma anche ottantenni, ricorrono al bisturi del chirurgo estetico. Si è passati dal 16% di over 50 del 2010 al 21% del 2012, dove un buon 19% delle donne intervistate, rinuncerebbe anche ad una vacanza per il famoso “ritocchino”. Ma la vera sorpresa è la percentuale, ben il 17%, di settanta/ottantenni che si affida al bisturi per ringiovanire. Gli interventi maggiormente richiesti si confermano il lifting al viso, per il 19% degli intervistati, la rinoplastica, per l’11% degli intervistati e la blefaroplastica per il 9% degli intervistati.

 

Gli italiani di mezza età, dunque, non sono più imbarazzati all’idea di andare dal chirurgo estetico e hanno superato la barriera psicologica, che consiste soprattutto nella paura del dolore, per il 19% del campione over 45 e nell’eco delle notizie viste su giornali e tv, per il 22%. Sul fronte opposto, invece, aumentano i giovani universitari, specie in America, che vedono la chirurgia estetica ormai alla stregua di una seduta dall’estetista, tanto che nei college statunitensi è in voga regalarsi un “ritocchino” per festeggiare l’agognato diploma, come riporta un recente articolo del “Washington Times”. Il gap generazionale tra nonni e nipoti non è l’unico, nel ricorso al bisturi del chirurgo plastico, a essere in via di estinzione. Il ritocco, infatti, è sempre più unisex. Secondo la ricerca, gli uomini che hanno fatto più di una visita dal chirurgo estetico sono in aumento dell’8%: le maniglie dell’amore, per il 54% dei casi e la calvizie, per il 39% dei casi, sono gli inestetismi principali da correggere per piacere di più.

 

Più che interventi di chirurgia estetica vera e propria, sono sempre più diffusi gli interventi di medicina estetica, che sono meno invasivi, perché non serve incidere. Invece del lifting, per esempio, si può fare una soft restoration: si aumenta il volume dove non c’è più e si usano sostanze lipolitiche per sciogliere il grasso. Il risultato, tra l’altro, è molto più naturale. Anche per il naso oggi ci sono dei rinofiller, che possono sostituire una classica rinoplastica: con queste iniezioni si può alzare la punta o diminuire la gobba senza dover tagliare. Le persone di una certa età, che magari sono vedove o comunque sole, oppure sono in pensione, vogliono sentirsi di nuovo bene con se stesse e vedersi con un viso più rilassato, più giovane, più armonioso, fa sentire molto meglio di una seduta dallo psichiatra o di un ciclo di antidepressivi.